Archivi tag: Duomo

UNA MERIDIANA ASTRALE IN PIAZZA PIO II

Ripubblichiamo l’interessante articolo uscito il 6 settembre 2014 a cura dell’Arch. Rosa Maria Trentadue invitando i lettori ad osservare il fenomeno riprodotto nel plastico della piazza esposto nel Palazzo Vescovile a partire dallo scorso 11 agosto 2023.

La riproduzione dell’ombra della facciata del Duomo di Pienza durante gli equinozi, nel plastico ligneo vistabile nel Palazzo Vescovile – Piazza Pio II)

 

Quando il 29 agosto 1462 papa Pio II inaugurava la Chiesa di S. Maria Assunta, meglio nota come Duomo di Pienza, i numerosi intervenuti poterono assistere al fenomeno dell’ombra circoscritta sulla piazza.

L'ombra ripresa dalla torre di Palazzo Comunale (Ore 13:20 del 1 aprile 2001)
L’ombra ripresa dalla torre di Palazzo Comunale (Ore 13:20 del 1 aprile 2001  – Foto Umberto Bindi)

L’evento, riscontra-bile solo due volte l’anno, consiste in una particolare proiezione della facciata del Duomo sulla piazza antistante; la sua ombra infatti, colma completamente i nove riquadri della pavimentazione. Il fenomeno scoperto dall’architetto Jan Pieper aggiunge un nuovo valore all’edificio ecclesiastico che può essere considerato una gigantesca meridiana; nessun altro complesso monumentale presenta caratteristiche analoghe.
Dettagli architettonici e asserzioni del papa committente (cfr. Commentarii, IX, 24) portano a ritenere che proprio il fenomeno dell’ombra abbia determinato l’insolito orientamento della chiesa con il coro rivolto a sud piuttosto che ad oriente.
Con questo gigantesco orologio solare il papa desiderava richiamare alla memoria dei fedeli concetti quali la caducità della vita terrena, la fugacità del tempo, il rinnovarsi ciclico dell’esistenza. Il messaggio era chiaro: alla “luce” della chiesa, simboleggiata dall’apertura circolare (occhio) presente in facciata, veniva contrapposto l’anello di pietra inserito nella pavimentazione della piazza. Reso buio dall’ombra, il cosiddetto ombelico individuava dunque il male, le tenebre e l’oscuro inconscio. A sottolineare il rapporto tra i due elementi architettonici concorrono le loro misure; l’altezza dal centro del rosone alla base della facciata della chiesa è uguale alla distanza intercorrente tra la base considerata e il centro dell’anello lapideo. Uguale è anche il loro diametro.

L'ombra ripresa da un pallone frenato. E' visibile l'esatta riproduzione del fenomeno (10 settembre 1985 - Foto PIEPER)
L’ombra ripresa da un pallone frenato. E’ visibile l’esatta riproduzione del fenomeno (10 settembre 1985 – Foto Arch. J. Pieper)

Ancora oggi è possibile osservare questo evento ma non nella stessa data a causa del mutamento del sistema calendaristico avvenuto nel 1582. Per comprendere la questione occorre far riferimento ad alcuni concetti base: l’anno solare, cioè il tempo che la Terra impiega per tornare nella stessa posizione rispetto al Sole è di 365 giorni, 5 ore, 48 minuti, 46 secondi dunque 365,2422 giorni.
Per le attività quotidiane necessita un anno civile, cioè un calendario costituito da un numero intero di giorni. Come recuperare allora gli 0, 2422 giorni?
Giulio Cesare fornì una risposta a questa domanda introducendo un calendario noto come calendario giuliano. Il valore dell’anno solare qui adottato però, era leggermente superiore al vero (11 minuti e 14 secondi) e la differenza con il passare dei secoli si fece sentire.
Nell’anno 1459 data in cui ebbe inizio la costruzione del Duomo, era stato accumulato un errore di circa 11 giorni e l’equinozio di primavera si ebbe in data 10 marzo anziché 21 marzo. Poiché in base all’equinozio primaverile era definita la data della Pasqua (prima domenica dopo il plenilunio successivo all’equinozio di primavera), l’errore causato dal calendario era giunto ad alterare la relazione esistente tra evento astronomico e avvenimento religioso. Necessitava dunque una riforma calendaristica; la più importante venne elaborata da Niccolò Cusano nel corso del XV secolo.
Sebbene Pio II, mosso da interesse scientifico, fosse propenso alla riforma, la decisione per l’adozione del nuovo calendario fu continuamente rimandata per motivi politico-religiosi.
Il fenomeno della proiezione dell’ombra del Duomo non fu quindi calcolato per avvenire il giorno del “vero” equinozio, ma per il “falso” (equinozio del calendario giuliano).
Nel 1582 papa Gregorio XIII adottò il calendario gregoriano tuttora impiegato; in seguito a questa riforma, l’ombra è oggi visibile a mezzogiorno del 1 aprile (ma va calcolata l’ora legale in più e alcuni minuti di sfasamento causato dagli oltre 500 anni trascorsi).
Il fenomeno si ripresenta quindi 10 – 11 giorni più tardi dell’equinozio primaverile e 10 – 11 giorni prima dell’equinozio autunnale (11 settembre di ogni anno).
Si possono fare osservazioni anche nei due giorni precedenti e successivi a queste date considerando però, che la sua lunghezza varia giornalmente di circa 15 centimetri.


Il CALENDARIO GIULIANO

(oggi abrogato) Era il calendario solare formulato e adottato da Giulio Cesare nel 46 a.C. della durata di 365 giorni; egli introdusse un anno bisestile di 366 giorni, ogni quattro anni in modo che la durata media dell’anno civile coincidesse con l’anno solare. L’anno bisestile deve il suo nome al fatto che il giorno che veniva aggiunto era inserito dopo il 23 febbraio (nella denominazione latina il “sesto” giorno prima delle calende di marzo), divenendo così il “bisesto”.
L’ordine dei mesi e dei giorni della settimana previsto dal calendario giuliano rimane perlopiù tuttora valido.
Nel 44 a.C. Giulio Cesare diede il proprio nome al mese quintilis che divenne julius (luglio); il mese sextilis fu poi rinominato augustus (agosto) in onore del successore di Giulio Cesare, Augusto.

CALENDARIO GREGORIANO

Affinché le feste religiose potessero svolgersi correttamente occorreva riportare l’equinozio di primavera attorno al 21 marzo, come fissato nel 325 dal primo Concilio di Nicea. Nel 1582 papa Gregorio XIII istituì un nuovo calendario noto come calendario gregoriano.
Per eliminare l’errore accumulato vennero tolti per decreto, dieci giorni dal calendario stabilendo che il giorno successivo a venerdì 4 ottobre 1582 fosse sabato 15 ottobre. Per evitare un nuovo verificarsi dello stesso errore si definirono bisestili gli anni divisibili per quattro, ad eccezione di quelli centenari non multipli di 400. Così il 1600 fu un anno bisestile, ma il 1700 e il 1800 furono anni comuni.
Il calendario gregoriano fu gradatamente adottato in tutta Europa e oggi è diffuso nella maggior parte del mondo occidentale e in alcune parti dell’Asia. Fu introdotto in Inghilterra nel 1752, nell’ex Unione Sovietica nel 1918, e in Grecia nel 1923, anche se molti paesi affiliati alla Chiesa greca mantennero il calendario giuliano per la celebrazione delle feste religiose.


ARTICOLO A CURA DELL’ARCHITETTO ROSA MARIA TRENTADUE
Le notizie riportate nella presente trattazione sono state riassunte e semplificate per essere illustrate al pubblico. La completa ed esauriente trattazione è rintracciabile nel volume PIENZA – Il progetto di una visione umanistica del mondo – Jan Pieper -Edizione Italiana, 2000 – Edizioni Axel Menges, Stuttgart/London.

 

In collaborazione con www.portalepienza.it

COME NASCE UN LABIRINTO

Roberto Formichi

COME NASCE UN LABIRINTO
(Canonica 10 – pag. 5)

Quando si parla di labirinto, il primo che viene in mente è, senza dubbio, quello mitologico di Minosse nell’isola di Creta. Quello a cui si riferisce la nostra storia è invece tanto reale che si può toccare,  vedere e visitare. A nessuno, forse, è mai venuto in mente di costruirne uno sotto ad una chiesa. Questa idea non passava per la testa neppure al suo costruttore, ma proprio un labirinto è nato sotto l’abside del Duomo di Pienza, per altro, in tempi piuttosto recenti.

CONTINUA A LEGGERE SCARICANDO L’INTERO ARTICOLO

Un fragile sogno d’amore e d’arte: il Duomo di Pienza

Aldo Lo Presti

UN FRAGILE SOGNO D’AMORE E D’ARTE: IL DUOMO DI
PIENZA FRA «RIPRISTINO» E «RICOSTRUZIONE»

(Canonica 7 – pag. 29)

Il «rialzo» della facciata del Duomo di Pienza, nell’ipotesi che vi sia stata l’effettiva necessità di realizzarlo in corso d’opera, rappresenterebbe il primo di una lunga serie di interventi che, nel corso dei secoli, hanno contribuito a rimodellare, senza stravolgerlo,
il progetto della «novam ecclesiam» di Santa Maria Assunta in Cielo.

CONTINUA A LEGGERE SCARICANDO L’INTERO ARTICOLO
>Il Duomo di Pienza

La sismicità nella terra di Pio II – CONVEGNO

logo-ordinecopiaIl prossimo 23 gennaio (lunedi, ore 9.00 – 13.30), l’Ordine degli Architetti, Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Siena organizza a Pienza un convegno sulla tematica della sismicità e degli interventi di prevenzione realizzati. Il convegno, oltre agli iscritti, è aperto a tutta la cittadinanza e si svolgerà secondo il seguente programma:

ORE 9.00 – Iscrizione partecipanti
Saluto dell’Amministrazione Comunale e dell’Ordine Architetti PPC di Siena (Arch. Alessandro CECCHERINI)

INTERVENTI: (modera l’Arch. Rosa Maria TRENTADUE)

Dott. Alessandro AMATO_ (Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia) – TERREMOTI E PERICOLOSITA’ SISMICA IN TOSCANA

Arch. Giuseppe STARO_(Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio) – L’APPROCCIO CULTURALE AL PROGETTO DI RESTAURO
Linee Guida ministeriali: il caso del Duomo di Pienza

Ing. Ilario GALLINELLA_ (Studio STIG) – LE OPERE DI ADEGUAMENTO SISMICO DELLA SCUOLA ELEMENTARE DI PIENZA_

Arch. Marina GENNARI_ (Coord. Prov. Architetti Protezione Civile CNA) – ARCHITETTI E TERREMOTI: PREVENZIONE, EMERGENZA, RICOSTRUZIONE_

ORE 13.30 – Chiusura dei Lavori

PER INFORMAZIONI:Ordine Architetti Siena

Per approfondire la tematica dei terremoti a Pienza e nel territorio circostante vedi l’articolo TERREMOTI A PIENZA

 

La tutela dei beni culturali nel Rinascimento: il caso di Pienza

Maddalena Colombini

La tutela dei beni culturali nella legislazione
papale del Rinascimento: il caso di Pienza

(Canonica 6 – pag. 69)

In un periodo storico come quello che stiamo vivendo, in cui i tesori del patrimonio culturale sono spessomessi in pericolo a causa dell’incuria, è interessante notare come i primi provvedimenti a tutela del bene artistico e culturale affondino le proprie radici in un’epoca molto lontana dall’attuale. Si è soliti far risalire la più antica normativa in materia di tutela organica ed esaustiva del bene artistico al XIX secolo e, precisamente, al 1820, con l’editto Pacca…

CONTINUA A LEGGERE SCARICANDO L’INTERO ARTICOLO
>La tutela dei beni culturali

Terremoti a Pienza

Umberto Bindi, Nino Petreni

Terremoti nella storia di Pienza e del territorio circostante

(Canonica 5 – pag. 5)

Gli studi sui fenomeni sismici nella storia d’Italia si sono susseguiti nei decenni e recentemente, con l’affidamento all’Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia del coordinamento dei dati, si è giunti ad una omogeneizzazione delle rilevazioni, dei metodi di catalogazione e della compilazione di elenchi partendo da varie fonti storiche.
Ma se, grazie ai sismografi, l’attuale metodologia di rilevazione e di misurazione dei vari parametri per individuare e catalogare i terremoti ha raggiunto un alto livello di standadizzazione, le fonti storiche “pre-strumentali” si basano solo sulle esperienze dirette delle persone che hanno “sentito” le scosse, trovandosi in luoghi diversi …

CONTINUA A LEGGERE SCARICANDO L’INTERO ARTICOLO >Terremoti_Pienza

Per chi volesse approfondire l’argomento dei terremoti storici, allargando il suo interesse fino a Siena, ecco un interessante articolo sul terremoto del 1798, tratto dal sito dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

I terremoti nella STORIA: 26 maggio 1798, un terremoto di fine secolo XVIII a Siena >>>>

Inoltre, per aggiornamento, ecco una nota di Alessandro Amato, membro dell’INGV, sulla situazione attuale a Pienza >>>>

Il restauro della porta laterale del Duomo

Maria Cristina Lapenna

Il restauro della porta laterale del Duomo di Pienza

(Canonica 5 – pag. 55)

Elemento cardine della città ideale voluta da Pio II, realizzato su progetto di Bernardo Rossellino e riconosciuto dall’Unesco “capolavoro del genio creativo umano… ed esempio eminente di un tipo di costruzione architettonica” il Duomo di Pienza con il suo centro storico è stato dichiarato nel 2004 Patrimonio mondiale dell’Umanità. Il riconoscimento mondiale del valore estetico accompagnato da una singolare vicenda costruttiva rende la Cattedrale di Pienza un unicum sotto diversi punti di vista; sin dalla sua…

CONTINUA A LEGGERE SCARICANDO L’ARTICOLO IN .PDF >Porta_Duomo.pdf

IL SERPENTE E LA COLOMBA

IL SERPENTE E LA COLOMBA
(di Aldo Lo Presti)

L’articolo proposto da Aldo Lo Presti per la sezione “curiosità” del sito, riguarda un bassorilievo collocato in maniera del tutto estemporanea in una facciata del centro storico di Pienza. L’architrave in arenaria proviene, con molta probabilità, dalla chiesa di S. Maria; l’antica struttura romanica fu demolita nella metà del ‘400 per fare spazio allo costruzione del Duomo. Alcuni resti, riportati alla luce dall’ing. Barbacci nel 1932 durante l’imponente restauro della Cattedrale, furono collocati nella sottostante cripta di San Giovanni; altri frammenti si erano probabilmente dispersi nei secoli precedenti, utilizzati come materiale da costruzione (forse anche dello stesso Duomo e del Palazzo Piccolomini). Il frammento in oggetto è collacato in una facciata realizzata durante il secolo scorso, per cui potrebbe aver fatto parte di quelli rinvenuti dal Barbacci nel ’32.

Non solo i grandi (o piccoli) monumenti rendono le città parlanti, contribuendo a raccontarne la storia attirando su di sé gli sguardi dei cittadini. Altri segni, definibili minori, quando non addirittura minimi, assumono su di sé la medesima funzione. Come nel caso della Colomba nella bocca del Serpente e le palme della Passione, simbolo zoomorfo della Prudenza e della Semplicità scolpito in un bassorilievo erratico proveniente, con ogni probabilità, dalla Chiesa di Santa Maria prisca. A risolverci in questa direzione è stata la lettura del seguente brano che ha risolto ogni dubbio iconografico legata alla nostra raffigurazione:(1)

…il secondo testo sacro che parla del simbolismo del serpente nei pastorali, è quello con il quale Gesù nel Vangelo prescrive ai suoi di essere prudenti come il serpente e semplici come la colomba (San Matteo, Vangelo, X, 16): la Prudenza, figlia della Sapienza, la Semplicità, la Rettitudine sono in effetti, le qualità necessarie a coloro che hanno il carico delle anime. Qui, ancora una volta, il simbolismo cristiano dà la mano ai simbolismo più antichi che facevano del Serpente l’ideogramma della Sapienza. Su molti celebri pastorali possiamo vedere la colomba appollaiata sulla testa o persino rifugiata nella bocca del serpente, ad esempio nel pastorale dell’Abate sant’Annone di cui ha parlato P. Chaier, dove sembra che il vecchio orafo che lavorò questo bastone abbia voluto ricordare al prelato a cui il bastone era destinato, che le sue parole dovevano essere semplici, dolci e prudenti. Nel Medioevo, il simbolismo del pastorale era meglio conosciuto di quanto non lo sia oggi. Esso deriva dal precetto impartito da San Paolo a Timoteo: Riprendi, minaccia, esorta con gran pazienza e sempre istruendo (San Paolo, II Epistola a Timoteo, IV, 2).

IMG_1605
L’architrave con il serpente e la colomba. Sotto il disegno “a filo di ferro” per evidenziare il contorno.

disegno

Dall’Enciclopedia dell’Arte Medioevale dell’Istituto dell’Enciclopedia Treccani (1998), traiamo un secondo brano particolarmente illuminante che contribuisce a rendere la nostra iconografia ancor più intelligibile:

…il pastorale di S. Annone […], l’arcivescovo di Colonia (1056-1075) e fondatore dell’abbazia di Siegburg, fu rinvenuto, secondo la tradizione, nel suo sarcofago nel 1183; l’asta in legno rosso presenta un’iscrizione disposta sui due collarini metallici intorno al nodo: Tytyre coge pecus cecos ne ducito cecos / moribus esto gravis rector fore disce suavis / astu serpentis volucris tege simpla gementis; il tutto è sormontato da un riccio in avorio del sec. XI (forse eseguito prima del 1075) che forma esattamente un mostro dalla testa ricurva nell’atto di inghiottire un uccello.(2)

In tal modo il serpente non è solo lo strumento diabolico per far penetrare la morte nel mondo, così come narrato da Herrada de Landsberg, abbadessa del monastero di Hohenburg in Alsazia, nel suo Hortus deliciarum («Così fa il Cristo, il quale, alla fine della propria vita mortale, depone in certo qual modo la propria anima per discendere nella morte che è penetrata nel mondo ad opera del serpente; in questo modo egli distrugge i peccati degli uomini e le loro funeste conseguenze»)(3) ma anche, se non soprattutto, il simbolo della prudenza. Un simbolo che sintetizza, in base alle parole già ricordate di Matteo, la funzione esortativa del nostro bassorilievo (del tutto congruo per stile e materiale costruttivo con altri frammenti lapidei conservati presso il tesoro della cattedrale): «Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come serpenti e semplici come colombe». Un passo che concorre, come detto, a farci meglio comprendere non solo l’allegoria del pastorale d’avorio di S. Annone (a riunire felicemente in una prospettiva di salvezza eterna entrambi gli animali, la colomba e il serpente) ma anche quella d’una ritrovata e ancor più dolce calamita di Pienza (visibile all’altezza del numero civico 4 di via dell’Angelo).

portale_chiesa_romanica
L’architrave della porta maggiore dell’antica chiesa romanica di S. Maria, con scene bibliche.

(1) Charbonneau-Lassay Louis Il Bestiario di Cristo. Edizioni Aikeios, Roma, 1994, p. 417.

(2)THURRE D., Pastorale, in Enciclopedia dell’Arte Medioevale, http://www.treccani.it

(3)http://www.webalice.it/paolorodelli; http://www.treccani.it/enciclopedia.

PIENZA NASCOSTA

Copertina_PIENZA_NASCOSTA_webNel 2014 il Gruppo pubblica il catalogo per la mostra PIENZA NASCOSTA, arricchito con brevi testi di introduzione alle strutture architettoniche fotografate.

Il Duomo con le volte e le sottofondazioni, il Palazzo Piccolomini con le cantine e le sottostrutture del giardino pensile, il Palazzo Comunale con la torre dell’orologio, il Romitorio e il Deposito dell’Acquedotto rivelano le loro segrete strutture e suggestive inquadrature.


Pienza Nascosta (2014)
Gruppo Fotografico Pientino, GFP Edizioni, Pienza 2014

Pienza Nascosta_web.pdf (7,0 Mb)

 

PIENZA NASCOSTA – MOSTRA FOTOGRAFICA

Il Gruppo Fotografico Pientino presente la
MOSTRA FOTOGRAFICA

PIENZA NASCOSTA
Immagini di luoghi sconosciuti nelle architetture pientine

PIENZA (SI) – PALAZZO PICCOLOMINI

23 DICEMBRE 2014 – 6 GENNAIO 2015

Nel trentesimo anniversario della nascita del Gruppo Fotografico Pientino la tradizionale Mostra di Natale ha come oggetto immagini della Pienza “nascosta”. Abbiamo cercato di raccontare luoghi che, pur facendo parte del complesso architettonico cittadino, sono difficilmente visibili o visitabili e che pertanto restano sconosciuti ai più. Tra i soggetti scelti vengono proposti anche due luoghi che il Gruppo aveva già “immortalato” con proprie mostre nel 1997 (Le Gallerie del Duomo di Pienza) e nel 1998 (Il Romitorio) ma che meritano di essere riproposti insieme ad altri soggetti inediti. Tra questi spiccano sia le volte del Duomo – con le inaspettate strutture lignee di supporto alle sottostanti volte a crociera – sia le cantine di Palazzo Piccolomini, aperte ai pientini fino agli anni Settanta ma oggi pressochè dimenticate. Di particolare suggestione è l’affaccio che da esse si gode sul grande e profondo cilindro del pozzo di Piazza PIO II. Anche le immagini delle sottostrutture del Giardino Pensile dello stesso palazzo tornano, dopo la mostra di architettura del 2001, con nuovi scatti. Seguono foto inedite dell’interno del deposito dell’acquedotto pubblico e della torre comunale dell’orologio.
Accompagna la mostra il catalogo delle immagini, integrato con brevi descrizioni dei luoghi e alcune immagini aggiuntive che non hanno trovato posto nelle sale espositive.
Il Gruppo ringrazia tutti gli Enti che hanno permesso l’accesso alle strutture fotografate; in particolare la Società Esecutori di Pie Disposizioni in Siena, proprietaria di Palazzo Piccolomini (che ha concesso anche le sale espositive), la Fabbriceria della Chiesa Cattedrale di Pienza, la famiglia Moricciani per il Romitorio, l’Acquedotto del Fiora Spa, il Comune di Pienza.
Si ringraziano altresì la Banca Cras – Credito Cooperativo di Chianciano Terme-Costa Etrusca-Sovicille, la Fondazione Conservatorio San Carlo Borromeo ed il Comune di Pienza per il costante supporto economico dato all’intera attività del Gruppo, nonché tutti i soci sostenitori.

La mostra, ad ingresso gratuito, seguirà gli orari di apertura del Palazzo Piccolomini (da MARTEDI’ a DOMENICA 10,00-16,30 – Chiuso tutti i LUNEDI’. Il 25 Dicembre ed il 1 Gennaio apertura 14,00-18,00). Durante l’apertura sarà possibile acquistare i volumi editi dal Gruppo nel corso degli anni.

PER APPROFONDIMENTI SEGUIRE IL LINK AL SITO DEL GRUPPO