Archivi categoria: ARTICOLI CANONICA

Il Podere nel Libro

Aldo Lo Presti

Il Podere nel Libro
Francesco Caroti al Capriola di Monticchiello

(Canonica 6 – pag. 101)

Dal momento che «…per farsi un’idea precisa del carattere e dell’anima di un individuo che non si conosce, nulla havvi di meglio che dare uno sguardo ai pochi o molti libri da esso posseduti», cosa si poteva sperare di più, volendo e desiderando tratteggiare la biografia del “poliziano” Francesco Caroti (Montepulciano, 7 novembre 1897 – 19 ottobre 1974) che, come vedremo, dal 12 ottobre al 18 novembre del 1943, si fece, suo malgrado, “monticchiellese”, se non rintracciarne alcuni libri in una generosa rigatteria immersa nella campagna toscana?…

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Il «Serpe di Pienza»

Alma Giovannoni

Il «Serpe di Pienza»: il dolce pientino
per antonomasia

(Canonica 6 – pag. 95)

Il cosiddetto “Serpe di Pienza” è un dolce tipico pientino e forse, insieme ai ricciarelli, il più noto. È a base di mandorle tritate, zucchero e albume montato a neve.
All’impasto viene data la forma di un cilindro assottigliato alle due estremità e avvolto a spirale a simulare la postura di un serpentello dormiente. Ad una estremità,quella relativa alla testa, più grossa e di forma vagamente triangolare, vengono posti gli occhi incastrando…

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>lI Serpe di Pienza

Il Palazzo Massaini: note storiche e d’arte

Anna Ciolfi

Il Palazzo Massaini: note storiche e d’arte

(Canonica 6 – pag. 85)

Palazzo Massaini sorge sul crinale che separa la Val d’Orcia dalla Val di Chiana, a poco più di quattro chilometri di distanza da Pienza in direzione Montepulciano, in una posizione privilegiata per bellezza, storia e cultura. Un panorama straordinario, incastonato nel tempo, in cui forme e colori della natura cambiano con le stagioni, ricordando l’armonia dei dipinti della scuola senese. Il complesso si compone di vari fabbricati raggruppati intorno a una torre, che è l’elemento edilizio che caratterizza il castello…

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>Palazzo Massaini

Terremoti a Pienza

Umberto Bindi, Nino Petreni

Terremoti nella storia di Pienza e del territorio circostante

(Canonica 5 – pag. 5)

Gli studi sui fenomeni sismici nella storia d’Italia si sono susseguiti nei decenni e recentemente, con l’affidamento all’Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia del coordinamento dei dati, si è giunti ad una omogeneizzazione delle rilevazioni, dei metodi di catalogazione e della compilazione di elenchi partendo da varie fonti storiche.
Ma se, grazie ai sismografi, l’attuale metodologia di rilevazione e di misurazione dei vari parametri per individuare e catalogare i terremoti ha raggiunto un alto livello di standadizzazione, le fonti storiche “pre-strumentali” si basano solo sulle esperienze dirette delle persone che hanno “sentito” le scosse, trovandosi in luoghi diversi …

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Per chi volesse approfondire l’argomento dei terremoti storici, allargando il suo interesse fino a Siena, ecco un interessante articolo sul terremoto del 1798, tratto dal sito dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

I terremoti nella STORIA: 26 maggio 1798, un terremoto di fine secolo XVIII a Siena >>>>

Inoltre, per aggiornamento, ecco una nota di Alessandro Amato, membro dell’INGV, sulla situazione attuale a Pienza >>>>

Cortili aperti 2013 e 2014

Francesco Dondoli

«Cortili aperti» e le mostre di una sera 2013 e 2014

(Canonica 5 – Portfolio #3)

Pienza. Gli ultimi due anni di Cortili aperti nella notte dell’Assunta e di mostre di una sera.

L’edizione 2013 di Cortili aperti ha visto l’allestimento dalla mostra “Enea Silvio Piccolomini: gli scritti

Francesco Dondoli

«Cortili aperti» e le mostre di una sera 2013 e 2014

(Canonica 5 – Portfolio #3)

Pienza. Gli ultimi due anni di Cortili aperti nella notte dell’Assunta e di mostre di una sera.

L’edizione 2013 di Cortili aperti ha visto l’allestimento dalla mostra “Enea Silvio Piccolomini: gli scritti sul concilio di Basilea e l’Indice del libri proibiti”. Tramite i suoi testi sul concilio di Basilea, la mostra si prefiggeva lo scopo di registrare il percorso che vide Piccolomini passare da convinto conciliarista a sostenitore della monarchia pontificia, oltre a voler illustrare come l’uso politico che nel secolo successivo venne fatto dei suoi scritti lo rese l’unico papa mai inserito nell’Indice dei libri proibiti della Chiesa di Roma. L’esposizione, corredata da…

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sul concilio di Basilea e l’Indice del libri proibiti”. Tramite i suoi testi sul concilio di Basilea, la mostra si prefiggeva lo scopo di registrare il percorso che vide Piccolomini passare da convinto conciliarista a sostenitore della monarchia pontificia, oltre a voler illustrare come l’uso politico che nel secolo successivo venne fatto dei suoi scritti lo rese l’unico papa mai inserito nell’Indice dei libri proibiti della Chiesa di Roma. L’esposizione, corredata da…

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La Tipografia “La Rinascente”

Aldo Lo Presti

La Tipografia “La Rinascente” di Pienza

(Canonica 5 – pag. 5)

La prima tipografia di cui si ha notizia a Pienza è quella Della Concordia impiantata dal can. Ottavio Barbi (Pienza, 1861 – 1933) nel 1895 ca. ed in attività almeno sino al 1914.1 Allo stesso tipografo si deve un poemetto dedicato a Vittorio Emanuele II e all’unità d’Italia uscito dai suoi torchi nel 1895 a cui seguirono il Triduo a S. Antonio da Padova per domandare qualsiasi Grazia (1898), i versi del sacerdote Emidio Cozzi, Paesaggio senese (1900) e le Notizie storiche sull’antica Terra di Scrofiano e cenni biografici sul celebre naturalista Biagio Bartolini, raccolti da Nestore Trapani a cura di Francesco Bigliazzi (1902).2 La bottega tipografica
coincideva con l’abitazione del…

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La facciata graffita

Fausto Formichi

La facciata graffita di Palazzo Gini in via Elisa

(Canonica 5 – pag. 37)

Le facciate graffite di Pienza rientrano in una tradizione che ha nel periodo rinascimentale la sua probabile origine.
In via Elisa, una zona di Pienza non centrale, in una strada stretta, si trova un palazzetto che analizzato con attenzione ha dell’incredibile; la facciata è graffita con scene istoriate e alcune scritte che aprono uno squarcio su un aspetto fino ad oggi inimmaginato. Purtroppo il tempo ed alcuni interventi del passato hanno reso queste immagini poco leggibili e in alcune parti incomprensibili; ma anche una loro sommaria individuazione rende l’idea dell’importanza culturale che questo tentativo di ricostruzione assume. Dal punto di vista tipologico il palazzetto è…

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Il restauro della porta laterale del Duomo

Maria Cristina Lapenna

Il restauro della porta laterale del Duomo di Pienza

(Canonica 5 – pag. 55)

Elemento cardine della città ideale voluta da Pio II, realizzato su progetto di Bernardo Rossellino e riconosciuto dall’Unesco “capolavoro del genio creativo umano… ed esempio eminente di un tipo di costruzione architettonica” il Duomo di Pienza con il suo centro storico è stato dichiarato nel 2004 Patrimonio mondiale dell’Umanità. Il riconoscimento mondiale del valore estetico accompagnato da una singolare vicenda costruttiva rende la Cattedrale di Pienza un unicum sotto diversi punti di vista; sin dalla sua…

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Echi senesi nell’arte di B. van Rantwijck

Sara Mammana, Roggero Roggeri

Echi senesi nell’arte di Bernard van Rantwijck: il ciclo pittorico delle storie della reliquia di S. Andrea Apostolo nel Museo Diocesano di Pienza

(Canonica 5 – pag. 67)

Nel quadro storico della ripresa artistica e culturale della Siena della seconda metà del Cinquecento si svolge l’attività senese del pittore olandese Bernard van Rantwijck.
Dopo la grave crisi politica e culturale seguita alla caduta della Repubblica di Siena e all’instaurarsi, nel 1559, del dominio di Cosimo I dei Medici, ha inizio, a partire dagli anni settanta del Cinquecento, un movimento di ripresa economica della città che progressivamente investe anche le arti. Secondo le parole di Lanzi,
la città cominciò “a respirar da’ suoi mali e ad affezionarsi al governo nuovo, che l’accortezza di Cosimo facea comparire non tanto nuovo governo quanto riforma del vecchio”. Lo stato senese infatti…

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