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IL LIBRO: LA RELIQUIA DI SANT’ANDREA

Un nuovo tassello nella bibliografia pientina: la storia della reliquia di Sant’Andrea, patrono di Pienza e santo prediletto di Pio II a cura della Società Bibliografica Toscana.

Edito dalla Società Bibliografica Toscana e stampato dalla Tipografia Rossi di Sinalunga, il 30 novembre 2022 è stato pubblicato il volume che ripercorre le vicende storiche della reliquia di Sant’Andrea, patrono di Pienza e festeggiato proprio nell’ultimo giorno di Novembre.

Accompagnato dall’introduzione di Manlio Sodi e dai contributi di Costanza Contu, Nino Petreni e Vera Giommoni, il saggio storico di Arianna Antoniutti ripercorre le vicende che portarono la reliquia della testa  del Santo da Patrasso alle sponde del Tevere il 12 aprile 1462, proprio ad opera di Pio II.  Il Papa pientino, intervenuto per proteggere la reliquia dall’espansione dei “turchi”,  instaurò a Roma un vero e proprio culto del Santo, proclamandolo anche Patrono di Pienza e trasferendo un parte delle ossa nella sua città natia. Fece anche una promessa; la reliquia sarebbe ritornata a Patrasso non appena le condizioni storico-politiche lo avessero permesso. In realtà il reliquiario bizantino con il suo contenuto fu restituito solo nel 1964, ad opera di Papa Paolo VI. Quale risarcimento, a Pienza fu donato il reliquiario del ’400 commissionato all’epoca da Pio II al senese  Simone di Giovanni Ghini ed oggi esposto nel Museo Diocesano di Arte Sacra di Palazzo Borgia.  Il rapporto tra Pio II e Sant’Andrea sarebbe proseguito anche dopo la morte del Papa; le spoglie del Piccolomini saranno conservate nella chiesa romana di Sant’Andrea della Valle.

La reliquia di Sant’Andrea – Da Patrasso a Pienza e il suo ritorno a Patrasso
Manlio Sodi, Costanza Contu, Nino Petreni, Vera Giommoni, Arianna Antoniutti – Società Bibliografica Toscana – Con il patrocinio della Fabbriceria della Cattedrale di Pienza
Novembre 2022 – ISBN 978-88-98282-69-2

 

 

 

 

 

 

Mattia Preti – La Crocifissione di Sant’Andrea (part.) presente presso la Chiesa di Sant’Andrea della Valle a Roma

Echi senesi nell’arte di B. van Rantwijck

Sara Mammana, Roggero Roggeri

Echi senesi nell’arte di Bernard van Rantwijck: il ciclo pittorico delle storie della reliquia di S. Andrea Apostolo nel Museo Diocesano di Pienza

(Canonica 5 – pag. 67)

Nel quadro storico della ripresa artistica e culturale della Siena della seconda metà del Cinquecento si svolge l’attività senese del pittore olandese Bernard van Rantwijck.
Dopo la grave crisi politica e culturale seguita alla caduta della Repubblica di Siena e all’instaurarsi, nel 1559, del dominio di Cosimo I dei Medici, ha inizio, a partire dagli anni settanta del Cinquecento, un movimento di ripresa economica della città che progressivamente investe anche le arti. Secondo le parole di Lanzi,
la città cominciò “a respirar da’ suoi mali e ad affezionarsi al governo nuovo, che l’accortezza di Cosimo facea comparire non tanto nuovo governo quanto riforma del vecchio”. Lo stato senese infatti…

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DOVE E’ SEPOLTO PIO II?

Sono ormai passati quasi dieci anni dalle celebrazioni per il sesto centenario della morte di Pio II; ma dove è sepolto Papa Piccolomini? Ecco una breve cronaca sulla travagliata storia della salma del Pontefice.

Il sarcofago di Pio II
Il sarcofago di Pio II

Nell’agosto del 1464, papa Pio II si trovava ad Ancona dove attendeva gli alleati per intraprendere la crociata contro i Turchi ma proprio qui trovò la morte il 14 agosto. Il suo corpo fu sepolto in una tomba terragna all’interno della cappella di San Gregorio Magno nell’antica basilica di San Pietro in Vaticano che, come è noto, accoglieva i successori di Pietro. La tomba era corredata da un monumento funebre parietale in marmo caratterizzato da sarcofago e iscrizione.
Medesima collocazione fu riservata a Pio III deceduto a Roma il 18 ottobre 1503 e nipote del pontefice.
Durante il pontificato di papa Paolo V, e propriamente tra il 1614 e il 1615, i monumenti funerari dei due pontefici Piccolomini furono trasportati dalla basilica di San Pietro alla chiesa di Sant’Andrea della Valle mentre le loro salme furono traslate solo successivamente.

L'interno della Chiesa di Sant'Andrea della Valle
L’interno della Chiesa di Sant’Andrea della Valle

Il 6 gennaio 1623, a “due ore di notte e nulla adibita pompa”, i resti mortali venivano riposti entro cassette sotto il pavimento della tribuna nella già citata chiesa di Sant’Andrea.
Fu nel 1758, durante i lavori di rifacimento del pavimento che le ossa furono scoperte ma, nuovamente sotterrate, non sono state mai più ritrovate.
I sarcofaghi, collocati fin dagli inizi del XVII secolo sopra i due archi che collegano la navata principale con quelle laterali, sono quindi sempre stati vuoti.
Il monumento parietale di Pio II, realizzato da Paolo Sacconi nel 1470 circa, è posto sul lato sinistro della navata;
due angeli sostengono lo stemma pontificio costituito da croce negra sormontata da cinque lune d’oro.

Il Monumento funebre di Papa Piccolomini
Il Monumento funebre di Papa Piccolomini

Nel primo riquadro sono scolpiti la Vergine, il Bambino, Enea Silvio Piccolomini – futuro papa Pio II – in abiti cardinalizi oltre ai Santi Pietro e Paolo. Nel secondo riquadro, il pontefice è scolpito disteso sull’urna sepolcrale, in cui sta scritto PIUS PP II. Nel terzo, la solenne processione del 12 febbraio 1462 per il trasporto del capo di Sant’Andrea da ponte Milvio alla basilica vaticana. Lateralmente, in apposite nicchie, sono scolpite in alto rilievo sei virtù: la Scienza con la face, la Fortezza con la colonna, la Prudenza col serpente, la Giustizia con la spada, la Fede col calice e la Carità coi bambini.
Il monumento è corredato da due iscrizioni latine che narrano la carriera del pontefice e la definitiva sistemazione del monumento nel 1614.
Non sappiamo se la scelta della chiesa di Sant’Andrea della Valle fu dettata dalla circostanza che il Santo è patrono della Città di Pienza.

SANT’ANDREA DELLA VALLE
La chiesa di Sant’Andrea della Valle si trova in Corso Vittorio Emanuele II nei pressi di Piazza Navona. Eretta a partire dal 1591 fu consacrata solo nel 1650. All’interno della chiesa si conservano gli affreschi del Domenichino con le storie di Sant’Andrea e, nella curva dell’abside, una imponente crocifissione del Santo, di Mattia Preti (1650-51).

(articolo realizzato in collaborazione con PortalePienza.it)