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SECONDO CENTENARIO DALLA MORTE DI GIORGIO SANTI

Lo scorso 30 dicembre 2022 ricorrevano i duecento anni dalla morte dello scienziato naturalista pientino GIORGIO SANTI; il Comune di Pienza, il Centro Studi Pientini e la Fondazione Conservatorio San Carlo stanno organizzando un evento per ricordare la figura del nostro concittadino, le cui opere ed i cui studi sono ancora ben presenti nella storia delle scienze naturali italiane. Di seguito un testo biografico e alcuni link ad altri contenuti; a breve daremo notizia della giornata commemorativa.

Giorgio Santi – Scienziato Pientino del ‘700
di Umberto Bindi e Colombini Giampietro

Lo scienziato naturalista pientino Giorgio Santi nasce a Montieri (GR) nel 1746 in quanto il padre Rutilio, funzionario statale, risiedeva momentaneamente in quella cittadina. La famiglia Santi era annoverata “tra le più antiche di Pienza” e come tale lasciò il segno nella vita cittadina dell’epoca; il fratello di Giorgio fu Vescovo di Sovana e la sorella Angela fu priora del Conservatorio San Carlo. Giorgio, grazie alla borsa di studio senese “Alunnato Biringucci” studiò a Parigi per nove anni, tornando in Toscana nel 1782 per essere nominato da Pietro Leopoldo Professore di Scienze Naturali presso l’Università di Pisa, dove ricoprì anche la carica di Prefetto del Giardino Botanico fino al 1822, anno della sua morte. Mantenne proprietà ed interessi nella sua cittadina, lasciando agli eredi indiretti (non avendo avuto figli) il palazzo Simonelli-Santi, tutt’oggi di proprietà della famiglia.

Morì a Pienza nel 1822 e fu sepolto nel cimitero della Pieve di Corsignano, dopo aver ricoperto anche cariche pubbliche (fu Operaio – ossia amministratore – del Conservatorio San Carlo); la sua copiosa corrispondenza (oltre 600 lettere scambiate con i più importanti scienziati italiani ed europei dell’epoca) è conservata presso la Biblioteca degli Intronati di Siena e rappresenta una delle testimonianze più ricche dello scambio culturale e scientifico del suo tempo.

Raramente si incontra fra gli studiosi vissuti fra Sette e Ottocento un personaggio rilevante come Giorgio Santi dal punto di vista scientifico, politico e culturale ad un tempo. La sua figura giganteggia nella storia nazionale scientifica e dà lustro a questa nostra città, Pienza, sempre ricca di storia e di personaggi straordinari. Giorgio Santi ci appare soprattutto come un uomo legato fortemente alla sua terra, nonostante la sua vita di professore e di uomo politico avesse già esperito altrove grandi vicende e mostrato infinito ingegno, come narrato sapientemente in questo volume. A noi pientini preme soprattutto sottolineare l’impegno e il valore scientifico profuso nei suoi libri di viaggio, compiuto fra la Val d’Orcia e l’Amiata. Lo studio degli ambienti geografici era parte del suo lavoro e della sua formazione e in quanto uomo di scienza trova un posto di eccezione nella letteratura odeporica, ovvero nelle relazioni di viaggio che fiorirono nel tempo in tutta Europa e anche in Toscana dopo i primi esempi esaltanti di Antonio Vallisnieri e di Pier Antonio Micheli. Tuttavia l’esponente del Settecento di maggiore spicco che forse ispirò il Santi fu Giovanni Targioni Tozzetti con la sua grande attenzione dedicata al paesaggio agrario senese e in particolare alle ‘crete’. Il Santi, come molti altri suoi contemporanei letterati della scienza, non riduce mai la sua ricerca alla spiegazione delle vicende umane e sociali, basandosi sul determinismo scientifico. Al Santi sembra interessare anche la presenza umana nel paesaggio agrario e nella natura, il destino di coloro che sono parte del movimento fisico e chimico della vita, anche se inconsapevoli contadini o lavoratori alle prese con l’assedio quotidiano della natura, il suo naturale degrado fisico, le sue trasformazioni, le sue ricchezze nascoste. Talvolta, percorrendo il territorio della Val d’Orcia e dell’Amiata sembrano non sfuggire al Nostro anche implicazioni morali e politiche legate alla storia del paesaggio e dei luoghi, una fusione nella sua ricerca di motivi di ordine fisico-agronomico e storico-politico ad un tempo. La sua ricerca non è mai puramente descrittiva e limitata alle osservazioni sul campo, ma è intessuta di quell’amore per la sua terra che caratterizza sempre i grandi uomini non solo in Val d’Orcia. L’interesse per la natura e la campagna toscana era stata già anticipata dalla “Inchiesta agraria” napoleonica e questa passione scientifica si manifestò agli inizi del secolo successivo nel clima della Accademia dei Georgofili e del Giornale Agrario Toscano, coinvolgendo studiosi di botanica, chimica, mineralogia, inserendosi nella complessa vicenda della moderna indagine naturalistica. A noi Pientini non sfugge tuttavia la familiarità dei luoghi con cui il Santi si muove nella nostra terra, frugandola palmo a palmo, quasi gioendo delle riscoperte susseguenti compiute in un paesaggio amico. Anche per questa ragione un personaggio ed uno scienziato come lui è sentito dalla nostra comunità come uno di noi, vissuto due secoli orsono.

Alleghiamo alcuni link ai contenuti sul Santi presenti nel nostro sito:

L’ALBERO DEI VENTAGLI DI GIORGIO SANTI

GIORGIO SANTI – BIOGRAFIA PIENTINA

GIORGIO SANTI – Scienziato pientino del Settecento

 

OMAGGIO A LEONE PICCIONI

L’Amministrazione Comunale di Pienza e il Centro Studi Pientini, in occasione del 14° anniversario del conferimento della cittadinanza onoraria a Leone Piccioni (15 novembre 2003), invitano alla presentazione del volume di Aldo Lo Presti:

VIVERE DENTRO LA LETTERATURA
per una bibliografia per immagini di Leone Piccioni
(Edizioni Centro Studi Pientini)

Interventi:

Fabrizio Fè – Sindaco di Pienza
Fabio Pellegrini
Silvia Zoppi Garampi
Aldo Lo Presti

Coordina:
Giampietro Colombini
Vice Sindaco e assessore alla cultura

PIENZA
Palazzo Comunale – Sala Consiliare
Sabato 18 NOVEMBRE 2017
ore 16.00

Scarica l’e-book in formato .pdfARTICOLI CORRELATI

Bibliografia di Leone Piccioni – a cura di Aldo Lo Presti

I Novanta anni di Leone Piccioni

GOOGLE ARTS & CULTURE – PIENZA IN PRIMO PIANO

Ancora una presenza della Città Ideale di Pio II tra le eccellenze italiane nel mondo; il progetto Google Arts & Culture realizzato in collaborazione con l’Unesco e il Ministero dei Beni Culturali, vede Pienza tra le città in copertina della prestigiosa sezione IL GRAN TOUR D’ITALIA ed in particolare la sua presenza nella capitolo intitolato “Con lo sguardo dei visionari: dalla scoperta dell’universo allo studio del livello dei mari: come alcune delle più interessanti innovazioni Italiane hanno rivoluzionato il mondo moderno”.

La copertina del sito internet del grande progetto di divulgazione culturale ideato da Google propone le eccellenze italiane ed include la realizzazione di Pienza tra le otto “visioni” italiane che hanno cambiato il mondo; il progetto architettonico, urbano e umanistico di Papa Piccolomini accanto a Venezia, Roma, Palermo e Siena con altrettante eccellenze ed innovazioni che hanno rappresentato un primato italiano nella storia dell’umanità. Un sito in evoluzione il cui lancio ci vede presenti e protagonisti.

Con lo sguardo dei visionari

Dalla scoperta dell’universo allo studio del livello dei mari: come alcune delle più interessanti innovazioni Italiane hanno rivoluzionato il mondo moderno

In copertina, tra i banner che si alternano, anche la chiesa di Vitaleta, situata nel Comune di San Quirico, a rappresentare la Val d’Orcia. Altro sito patrimonio dell’Unesco al cui territorio appartiene anche Pienza.

PIENZA NASCOSTA

Copertina_PIENZA_NASCOSTA_webNel 2014 il Gruppo pubblica il catalogo per la mostra PIENZA NASCOSTA, arricchito con brevi testi di introduzione alle strutture architettoniche fotografate.

Il Duomo con le volte e le sottofondazioni, il Palazzo Piccolomini con le cantine e le sottostrutture del giardino pensile, il Palazzo Comunale con la torre dell’orologio, il Romitorio e il Deposito dell’Acquedotto rivelano le loro segrete strutture e suggestive inquadrature.


Pienza Nascosta (2014)
Gruppo Fotografico Pientino, GFP Edizioni, Pienza 2014

Pienza Nascosta_web.pdf (7,0 Mb)