LA DISPUTA SULL’ANTICA PIEVE

Il Centro Studi ha recuperato un articolo citato da tuti i testi e le guide che si occupano dell’antica chiesa romanica, articolo redatto per un convegno di oltre trenta anni fa e pubblicato nel 1985 da Colosci di Cortona. Si tratta del saggio della Professoressa Maria Grazia Paolini dal titolo “Un edificio di origini altomedievale dell’antica diocesi aretina” presentato al convegno del 1983 su Arezzo e il suo territorio nell’Alto Medio Evo.

L’edificio della lontana diocesi aretina non è altro che la nostra Pieve di Corsignano, citata in documenti anteriori al Mille nella disputa tra i vescovati di Siena e Arezzo, di cui la Paolini presentò un approfondito studio di quarantotto pagine ed a cui attingeranno altri autori per i loro testi, saggi e guide sull’argomento.

Rendiamo quindi omaggio alla studiosa pientina pubblicando la riproduzione in formato pdf del suo intervento, copia ottenuta dalla collaboratrice della Biblioteca Hertziana Sig.ra Ulrike Voss che ringraziamo (www.biblhertz.it).

L’intera pubblicazione degli atti è ancora in commercio grazie alla casa editrice Olschki raggiungibile all’indirizzo www.olschki.it.


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Pieve di Corsignano
La curiosa bifora con cariatide della facciata della Pieve di Corsignano

IL DEPOSITO DELL’ACQUEDOTTO

Prendiamo spunto dalla mostra PIENZA NASCOSTA realizzata dal Gruppo Fotografico Pientino nel dicembre 2014 per pubblicare questo breve articolo sul deposito dell’acquedotto, che ci arriva da Orvieto. Le foto inedite degli interni, “nascosti” per decenni alla vista dei non addetti ai lavori, sono state esposte per la prima volta nella mostra citata, suscitando interesse e curiosità; le riproponiamo a corredo del contributo di Aldo Lo Presti e dell’introduzione di Umberto Bindi.

A chi si avvicina a Pienza, provenendo da Siena, la solitaria torre in pietra arenaria contenente i depositi dell’acqua appare improvvisamente, sovrastante la schiera di villette liberty che conduce al centro storico; villette costruite probabilmente negli stessi anni ’20 del Novecento. Da fuori la torre si presenta come una solida costruzione, la cui funzione non è immediatamente comprensibile.

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